Non posso dire che quello che chiamo "fibrone" sia ancora un modello. Certo, se un giorno dovesse volare sarei soddisfatto. Perchè??
Ormai tre anni fa, con 4 amici mi recai al ModelExpò di Verona e tra le altre cose mi rimase attaccata alle mani una fusoliera Xmodels dell'Excalibur da tre metri e 15. Dopo averla fatta stagionare 2 anni, un giorno un amico (Luca Bartolini) mi dice di avere un paio di ali in fibra incidentate da un incontro con un traliccio ed è subito amore con la mia fusoliera. Luca me le regala. Io amputo la parte incidentata ottenendo un paio di ali di circa 120cm l'una. La fusoliera dell'Excalibur si rivela un pò lunga (vorrebbe circa 3 metri di ali per accettare una serena convivenza) e siccome le seghe sono fatte apposta, dopo un minuto ali e fusoliera vanno daccordo. Con Luigi valutiamo qualche soluzione per il futuro modello ed optiamo per una bella coda a V. Provvede lui a reimbaionettare le ali sulla fuso mentre io costruisco un tronco di cono da attaccare in coda e che funga da supporto per i nuovi piani di coda ( fatti e attaccati da lui al tubo), A questo punto il più è fatto, tiranteria e servocomandi alari sono montati, restano da sistemare i servi in fusoliera e collegare la coda (non so ancora se lasciarla fissa o farla smontabile). E come al solito, quando arrivo al 90% dell'opera mi fermo. E da che sono fermo mi sono comprato non meno di 3 modelli ARF. Ma si può???
Queste le ali dopo il taglio della parte "offesa"
Questa la coda "smontabile"
Ed ecco dal nulla i coperchi dei servi alari
I coperchi finiti
Settembre 2009, prometto di non comprare nuovi modelli prima di aver terminato "il fibrone" o il DG505 e così, piano piano porto a termine questo ibrido, ribattezzandolo Samurai. Il nuovo nome è nato così: scettico della tenuta della colla sulle cerniere dei piani di quota decido contro il volere dei miei preziosi consiglieri di "spinarle" e quale spina migliore di un pezzo di legno appuntito si può trovare in qualsiasi casa se non lo stuzzicadenti Samurai?
Ultimo aggiornamento ( domenica 06 dicembre 2009 )
Pubblico con gioia il filmato di Massimo che mostra come l'attività modellistica (nonostante il clima rigido) sia elemento di aggregazione per generazioni di appassionati.
Dopo aver volato in Cornua con condizioni di scirocco scarso, con Luciano e Massimo ci siamo spostati al Fasce per collaudare il SuperEasyglider appena terminato da Massimo. Al Fasce abbiamo trovato Giancarlo e Luigi, quest'ultimo si stava divertendo con il suo biplanetto elettrico, segno che non spirava neppure una bava d'aria. Così Massimo, montato il modello e fatto il solito check radio ha effettuato il primo lancio (verso nord poichè nel frattempo un filo di vento è arrivato). Dopo una prima veloce risalita, il panico. Il modello ha smesso di sentire i comandi per alcuni secondi e solo per la quota elevata ed il sangue freddo del pilota, si è evitato lo schianto. Dopo l'atterraggio si è determinato e risolto il problema e finalmente Massimo ha potuto passare al test. Essendo il modello ben conosciuto, le parti da verificare erano quelle oggetto delle modifiche più rilevanti quali la coda smontabile, ma anche il comportamento del modello sotto motore ( grossino visto che per comandarlo è occorso un regolatore da 60A ) ed infine la mobilità viste l'escursione delle parti mobili e l'asportazione dei terminali alari. Per le impressioni sul modello (comunque positive) dovremo aspettare il racconto di Massimo.
Ultimo aggiornamento ( domenica 07 dicembre 2008 )
Calma Piatta
sabato 06 dicembre 2008
Ci sono momenti nei quali sul Fasce non spira nessun tipo di vento. In questi rari momenti di assoluta tranquillità le condizioni "somigliano" a quelle del volo indor, abbinato però al fascino del pendio. Capita quindi che chi ha in auto unicamente alianti, passa la giornata a chiacchierare, mentre chi ha un modello elettrico può permettersi di alternare i voli alla ricarica delle batterie.
Nal filmati che seguono si può vedere Luigi darsi da fare con il suo Look@me.
Ultimo aggiornamento ( sabato 06 dicembre 2008 )
Il SuperEasyGlider di Massimo
martedì 02 dicembre 2008
L'amico Massimo mi ha fornito alcune foto del suo ultimo modello "polivalente". Dopo aver affinato i pollici su un Easyglider ed essere passato poi a modelli ben più impegnativi, sia nella costruzione che nel pilotaggio, ha deciso di tornare a costruirsi il gommolo perchè è il classico modello che:
1) vola sempre a vela o a motore 2) non ti da "patemi" 3) non ti svena 4) non imgombra (specie il suo)
Naturalmente da costruttore e pilota fine quale è, non si è accontentato del modello "da scatota" ma ha trasferito in questo progetto diverse idee, sue e non, per avere il massimo della prestazione sotto tutti i profili. La serie sdi foto che seguono rendono l'idea di quanto radicali siano state le modifiche.
Della coda ha voluto mantenere o migliorare robustezza e rigidità pur non rinuciando alla grande comodità di una "scomponibile". Ecco quindi che ha setacciato la rete in cerca di spunti....
Ha quindi optato per un "incassonamento" e quindi ha scavato il trave di coda della fuso, e l'impennaggio di coda, e forato da parte a parte il piano di quota.
Ha poi inserito negli scavi fatti una "scatola" in compensato di betulla da 2mm costruita attorno alla "lama" che funzionerà da baionetta
Qui è visibile anche il lavoro in composito (in rosso) realizzato per sopperire all'indebilimento del trave di coda dato dagli dagli scavi fatti per ospitare i servocomandi.
Per la "lama" da inserire nella "scatola" si è utilizzato il carbonio, ma sarebbe sufficiente anche una tavoletta di compensato
Vista della lama inserita nell'impennaggio di coda. Uno dei punti (trave di coda o impennaggio) potevano essere realizzati "fissi" ma Massimo ha preferito una soluzione di gran classe
Come vedete assemblare la coda è molto semplice
e una volta montata tutto il lavoro di modifica è pressochè invisibile
Per chi volesse cimentarsi in un lavoro analogo la sequenza suggerita è questa: Verificare le dimensioni della coda e dimensionare quindi "baionetta" e relativa "cassa". Realizzare la baionetta e usarla come "stampo" per la cassa (legno o composito possono essere usati per entrambi i componenti). Praticare scassi di dimensioni adeguate su trave di coda, piano di quota e parte fissa del timone. Procedere all'incollaggio della "cassa" VUOTA prestando massima attenzione affinchè tutte le parti siano correttamente allineate e infine praticare i due tagli alla cassa, sopra e sotto il piano di quota.
Massimo sta ancora valutando su quale sia il miglior sistema per bloccare la nuova coda; spine, magneti, nastroo quant'altro. Qualcuno gli ha perfino dato un prezioso consiglio: perchè non la incolli??
Ormai i musetti in fibra applicati alle fusoliera dei modelli "in gomma" sono talmente comuni che non mi soffermo a parlarne
L'ospite di questo musetto è di gran lunga il più corpulento che abbia mai visto. Se è potente quanto è grosso bisognerà prestare attenzione allo stick del motore....
Il regolatore utilizzato è un 60 Ampere.....
Altra bella modifica "importata" è il tubo in carbonio solidale con l'ala. a fronte dell'aggravio di peso dato dalla baionetta (anch'essa in carbonio quindi il peso citato non si misura in grammi ma in euri) questa soluzione offre maggior rigidità e elimina giochi e usura da "smonta monta"
Nn altro "must" per avere il modello "vivace" è mandarlo dal parrucchiere a dare una spuntatina alle ali senza la quale i tonneau ed altre figure acro non riescono molto bene.
In questo frangente Masiimo vorrebbe sperimentare ciò che già esiste in molti modelli e cioè le "winglet" smontabili
Sta quindi studiando il sistema per "mettere/togliere" il pezzo d'ala tagliato. Solo dopo, se la cosa non porterà vantaggi, arrotonderà la parte terminale delle ali e butterà i pezzi tagliati
Questa foto mostra già quanto sia comodo avere un modellozzo pronto al volo da impilare insieme agli altri bagagli e portare con sè in ogni vacanza
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 03 dicembre 2008 )