Il Mostro
giovedì 22 novembre 2007

Ormai da alcuni mesi ciò che resta dell'EasyGlider giace nell'ingresso di casa. Dopo gli ultimi incidenti la fusoliera non è più un granchè, mentre le ali sono ancora in uno stato accettabile. Pìù volte mi è venuta voglia di utilizzarle per fare qualcosa di nuovo. Ieri, ho cominciato. I requisiti del progettto sono: semplicità ed ecomicità; a seguire performances ed in ultimo l'estetica. Come detto le ali erano già disponibili con tanto di baionetta e servi alari montati. Serviva quindi qualcosa di adeguato a tenerle insieme e poi una pseudo fusoliera. Per la prima parte ho optato per la costruzione in vetroresina utilizzando l'ala stessa come stampo.

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Ho iniziato montando le due semiali ed unendole con nastro di carta per impedire loro di "svergolare". Ho poi rivestito il tutto con del semplice domopak fermato con elastici e nastro di carta. Quindi sporcato il domopak con poco olio (distaccante) ho resinato con 4/5 strati (1 da 80gr, 2/3 da 160gr ed un ultimo da 80gr di finituta) A metà circa degli strati do inserito sui lati del manufatto un cordone di rowing di carbonio che dovrebbe evitare alla struttura aperture anomale se sollecitata.

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Dopo aver lasciato una notte a catalizzare la curiosità è troppa e dopo aver tagliato l'eccesso di materiale libero l'ala per verificare il lavoro. Non ho infatti idea di quale sia il giusto compromesso tra robustezza e peso di una struttura del genere, nè ho intenzione di fare molti esperimenti. Liberato il pezzo, lo osservo e posso notare che nonostante inevitabili imperfezioni non è affatto male e potrebbe anche essere sufficientemente robusto. La bilancia si ferma a 44gr, non troppi. Approvato. Prossimo passo la fusoliera!

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Per la fusoliera l'idea è questa: Minimalismo. Un tubo in composito da fissare sotto l'ala. Dopo aver valutato i costi delle calze in carbonio e dei vari tubi in commercio ho deciso che per rispettare il requisito dell'economicità del progetto avrei dovuto fare un azzardo. Eccomi quindi in un noto negozio di articoli per tutti gli sport, al reparto pesca, a comprare una meravigliosa canna da 3 metri del costo di ben 2 Euro. Scopriremo poi se li vale tutti! E' fatta in resina, a tronco di cono, e nella parte anteriore si presta a contenere un pacco di 4 stilo montate "impilate" per la lunghezza. Resta da risolvere il fissaggio all'ala, che vorrei fosse smontabile (se la fusoliera da 2 Euro si rompesse....) ed il fissaggio dell'elettronica. Per la coda sono aperto a diverse soluzioni ma mi piacerebbe provare una bella V, magari pieghevole o smontabile.

 

E' venuto il momento di dedicarsi ai piano di coda. Come già detto avrei in mente una coda a V. Opto per qualcosa di molto semplice: la balsa. Guardo i piani di coda del Tito e li riproduco su carta maggiorandoli. Nel Tito sono spessi 2 mm ma qui non sono sufficienti. Raddoppio, e per dare maggior resistenza opto per un sandwich di balsa 1+2+1. Taglio quindi i 6 pezzi di balsa (n.4 da 1mm e n.2 da 2mm)

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Prima di incollare con colla alifatica il sandwich decido per un ulteriore rinforzo: a cm dal BU e parallelo allo stesso traccio nella balsa da 2 mm un solco passante nel quale inserisco un tondino in carbonio. 

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Infine incollo il tutto e per evitare deformazioni uso la cultura (6 grossi e pesanti libroni).

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Ultimo aggiornamento ( domenica 29 novembre 2009 )